" Adorazione dei Magi "
Sandro Botticelli
1475 circa
tempera su tavola
111×134 cm
Galleria degli Uffizi, Firenze
Sandro Botticelli
1475 circa
tempera su tavola
111×134 cm
Galleria degli Uffizi, Firenze
Il dipinto fu commissionato da Gaspare di Zanobi del Lama, sensale dell'Arte del Cambio fiorentina e cortigiano della famiglia dei Medici, per la sua cappella funebre in Santa Maria Novella. Essendo un banchiere, la sua attività di intermediazione finanziaria che ricavava denaro dal denaro era vista in maniera non troppo onorevole all'epoca, poiché letta secondo la mentalità medievale che la bollava come peccato di usura. Per questo i banchieri assolvevano ai loro sensi di colpa dedicando una parte dei loro guadagni ad opere di bene e a commissioni artistiche dedicate ai loro santi protettori, che riequilibrassero il loro "debito" con la società. Anche Gaspare del Lama sentì questa necessità, investendo nella realizzazione di una propria cappella funeraria in Santa Maria Novella, che venne dedicata all'Epifania. Per l'altare maggiore commissionò appunto un'Adorazione dei Magi a Sandro Botticelli, che all'epoca era un giovane pittore protetto dai Medici.
La celebrazione della famiglia protettrice sia del committente che dell'artista si manifestò in una serie di ritratti che popolano la scena. Originariamente la pala era coronata da una lunetta con l'Adorazione del Bambino, oggi spostata sopra il portale centrale della chiesa.
Il patronato della cappella passò nel 1556 ai Fedini e poi verso il 1570 a Flavio Mondragone, istruttore di Francesco I de' Medici. Il Mondragone fece trasportare il dipinto nel proprio palazzo. L'esilio di Flavio, accusato di tradimento dallo stesso Francesco, comportò una confisca dei suoi beni, tra cui doveva trovarsi anche il dipinto botticelliano che finì nelle raccolte granducali.
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