Lisandro racconta la " solitudine ", l'assenza dell'altro. Davanti alle sue opere
ci sentiamo soli, soli con i nostri pensieri, le angosce del quotidiano, i desideri
mai realizzati. Un languore, o come si dice in portoghese, " una suadade ",
di qualcosa che non riusciamo più a trovare, di qualche cosa che si è dimenticato
tanto tempo fa e che ora riaffiora con prepotenza, tanto forte da
farci male: un amore, un bacio una carezza...
Le donne di Lisandro sono sempre li, immote. Occhi perduti nel vuoto. E su
queste note di tango rivedo la " Parigina ", " Colette ", " Le strane amiche ",
galleria inquietante di un mondo ormai dimenticato.
Giorgio Polleschi
14 Novembre 1999
***
Lisandro Ramacciotti, Artista
Nato nel 1950 a Viareggio, dove attualmente vive e lavora. Ha iniziato a dipingere negli anni '70, esponendo in gallerie ed Enti pubblici sia in Italia che all'estero. Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche. Le mostre più significative della sua carriera sono quelle a Palazzo Zenobio a Venezia, Palazzo Ruspoli a Roma, Palazzo Panichi a Pietrasanta, Villa Paolina a Viareggio, Palazzo Ducale a Lucca e il chiostro della Chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta. Significative sono anche: la personale a Parigi nel 2009 e le numerose Fiere alle quali ha partecipato (tra queste la più importante è Padova – 2013). Su di lui hanno scritto numerosi critici e letterati tra cui Manlio Cancogni, Dino Carlesi, Marco Palamidessi, Giuseppe Cordoni,Vera Giagoni, Giovanna Maria Carli, Paolo Fornaciari, Giorgio Polleschi, Claudio Giumelli, Claudia Baldi, Lodovico Gierut, Claudio Bertolini, Giuseppe Recchia.
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