" Le mosche d'oro " 2014 di Agostino Arrivabene - " Pesante ho l'anima, di una tenebra perenne. "

martedì 18 marzo 2025

Agostino Arrivabene " I Figli della Notte " 1993







Agostino Arrivabene
" I Figli della Notte " 1993
Collezione Privata

* Contemplazioni *
Mostra a cura di Vittorio Sgarbi
2019 
MuSa - Museo di Salò (BS)

***

" Madre de’ dolci affetti, e dolce cura
Dell’uom che varca pellegrino errante
Questa valle d’esilio e di sciagura;
Vuoi tu, diva Bellezza, un risonante
Udir inno di lode, e nel mio petto
Un raggio tramandar del tuo sembiante?
Senza la luce tua l’egro intelletto
Langue oscurato, e i miei pensier se ’n vanno
Smarriti in faccia al nobile subbietto.
Ma qual principio al canto, o dea, daranno
Le Muse? e dove mai degne parole
Dell’origine tua trovar potranno?
Stavasi ancora la terrestre mole
Del càos sepolta nell’abisso informe,
E sepolti con lei la luna e il sole;
E tu, del sommo facitor su l’orme
Spazïando, con esso preparavi
Di questo mondo l’ordine e le forme.
V’era l’eterna Sapïenza, e i gravi
Suoi pensier ti venia manifestando
Stretta in santi d’amor nodi soavi.
Teco scorrea per l’infinito; e, quando
Dalle cupe del nulla ombre ritrose
L’onnipossente creator comando
Uscir fe’ tutte le mondane cose,
E al guerreggiar degli elementi infesti
Silenzio e calma inaspettata impose,
Tu con essa alla grande opra scendesti,
E con possente man del furibondo
Càos le tenebre indietro respingesti,
Che con muggito orribile e profondo
Là del creato su le rive estreme
S’odon le mura flagellar del mondo;
Simili a un mar che per burrasca freme,
E sdegnando il confine, le bollenti
Onde solleva, e il lido assorbe e preme.
Poi ministra di luce e di portenti,
Del ciel volando pei deserti campi,
Seminasti di stelle i firmamenti. "

La Bellezza dell'Universo (1891)
Vincenzo Monti

Il poema si propone di cantare la Bellezza dell’universo, ch’egli invoca diva ausiliatrice . Ma donde il principio? Dalla creazione del mondo, quando la Bellezza, posti in pace i discordi elementi del càos, seminò il cielo di stelle, coronò di lampi il sole, della luna fece dono alla notte ed empí il grembo dell’aurora di rose. Venne poi alla terra; e fece nascere prima le erbe, i fiori, le piante ; poi gli animali feroci e i domestici gl’insetti, i vermicciuoli e i pesci . Ma che? Bellezza si manifesta anche nei nevosi monti, e sul giogo del fumante Etna, e ne’ venti e nelle tempeste, e ne’ tuoni e ne’ baleni: ivi però la scorgono solo i sapienti, che i fenomeni naturali studiano con occhio indagatore . E chi potrà dir degnamente delle bellezze dell’uomo, s’è la piú bella delle cose create e chiude in sé uno spirito immortale.


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